Cooperativa agricola Fardjma

 

Agnello dell’Alpago – Tambre (BL)

La storia della pastorizia in Alpago risale agli anni ’40, quando ogni famiglia aveva qualche decina di capi indispensabili per il sostentamento e io comune di Chies annoverava così tante greggi sui propri pascoli da inserire l’immagine di una pecora anche nello stemma comunale.

 

Considerata ovino a triplice attitudine, cioè valida sia per la carne sia per la produzione di latte e lana, oggi l’Alpagota è allevata con le tecniche tradizionali in attività produttive rispettose dell’ambiente, come ad esempio la zootecnia biologica, quasi esclusivamente per l’ottima carne.
Per allevare l’agnello in modo da ottenere carcni di alta qualità, risulta quindi indispensabile l’allevamento allo stato brado, con alimentazione a base di foraggio di prato, oppure semibrado con l’integrazione di fieno prodotto in loco e sfarinati di cereali. L’uso dell’ovile è permesso solo a condizione di garantire il benessere degli animali e un accrescimento sano ed equilibrato. I principali allevatori alpagoti sono oggi riuniti nella Cooperativa agricola Fardjma che ha in progetto, oltre alla valorizzazione dell’agnello dell’alpago, interventi di recupero della produzione lattiera, come anche delal lavorazione della lana.
L’agnello d’Alpago, macellato quando arriva a 2-3 mesi di vita, ha carne tenerissima, con un giusto equilibrio fra grasso e magro e sensazioni di erbe aromatiche.

I NOSTRI PARTNER

  • Cooperativa agricola Fardjma

    Agnello dell’Alpago – Tambre (BL)

  • Bortolin Angelo Spumanti

    Valdobbiadene (TV)

  • Terre di San Vito

    Polignano a Mare (BA)

  • Macelleria Toresan

    Merlengo (TV)

  • Podere Gelisi Antonio

    Friuli Grave – Villotte di San Quirino (PN)